I guardiani del crepuscolo by Sergej Luk'janenko

I guardiani del crepuscolo by Sergej Luk'janenko

autore:Sergej Luk'janenko [Luk'janenko, Sergej]
La lingua: ita
Format: epub
pubblicato: 2012-04-24T12:32:04+00:00


Capitolo 5

La strega Arina stava preparando una pozione: proprio quello che ci si poteva aspettare da una strega laboriosa in una casetta in mezzo al bosco. Era in piedi vicino alla stufa con il forcone tra le mani. Da una pentola di ghisa fuo-riuscivano nubi di vapore verdastro. Arina borbottava:

Ginestra bianca e fusaggine, un pugno di sabbia dal dirupo, fusaggine, scheletro di fringuello, purulenza di asces-so…

Edgar e io rimanemmo sulla porta; la strega, che sembrava non essersi accorta di noi, ci voltava le spalle, agitava la pentola e recitava:

Ancora ginestra e fusaggine, tre penne d’aquila…

Edgar fece un colpo di tosse e continuò:

Acetone, kefir, parquet, due piccole verghette?

Arina sobbalzò e cacciò un urlo: — Oh, mamma mia!

Pronunciò queste parole con spontaneità… eppure, chissà perché, ebbi la certezza che ci stesse aspettando.

— Buongiorno, Arina — la salutò Edgar con una certa freddezza. — Inquisizione. Le ordino di sospendere l’incantesimo.

Arina introdusse con abilità la pentola nella stufa, e solo allora si voltò. Ora aveva l’aspetto di una donna, una bella e corpulenta campagnola sulla quarantina. E anche piuttosto indispettita. Si puntò le mani sui fianchi e in tono polemico esclamò: — Buongiorno a lei, signor Inquisitore! Per quale motivo si intromette nel mio incantesimo? Non vorrà costringermi a riacchiappare fringuelli e a ristrappare penne alle aquile?

—

I suoi versacci non sono altro che un modo per tenere a mente la quantità degli ingredienti e la sequenza delle azioni — ribatté imperturbabile Edgar. — Lei di nascosto la sua pozione l’ha già preparata, le mie parole non si sono intromesse in un bel nulla. Si sieda, Arina. La verità non si trova stando in piedi, giusto?

—

Non la si trova in nessun caso — ribatté lei, muovendosi verso il tavolo. Si sedette e si asciugò le mani con un vivace grembiulino decorato con margherite e fiordalisi. Lanciò un’occhiataccia verso di me.

—Buongiorno, Arina — dissi. — Il signor Edgar mi ha chiesto di fargli da accompagnatore. Niente in contrario?

-Se fossi stata contraria, sareste finiti in una palude!-rispose.-Agli ordini, signor Inquisitore Edgar. A cosa devo l’onore?

Edgar si sedette di fronte alla strega. Infilò una mano nella falda della giacca ed estrasse una piccola cartella di pelle.

—

Le è stato spedito un mandato di comparizione — disse. — L’ha ricevuto?

Arina si fece pensierosa. Edgar apri la cartellina e le mostrò una striscetta di carta gialla.

—

Del‘31! — esclamò la strega. — Un po’ vecchiotto. No, non l’ho ricevuto. L’ho già spiegato al signore della Guardia della Notte: sono andata in letargo. La Ceka mi voleva incastrare…

—

La Ceka non è la cosa peggiore che può capitare nella vita di un Altro — osservò Edgar. — Non è affatto la peggiore… Dunque il mandato l’ha ricevuto…

—

Non l’ho ricevuto — ripeté Arina.

— Non l’ha ricevuto — si corresse Edgar. —Eva bene, ammettiamolo pure. Ma il corriere non è tornato indietro… E

va bene, in boschi ostili come questo a un semplice impiegato può essere capitato di tutto.

Arina taceva.

Io ero rimasto sulla porta a seguire la scena. Mi incuriosiva. Il compito di un Inquisitore non è



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